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Posted by on Mag 29, 2014 in Geologia, terremoti |

Big One: probabilmente sarà uno sciame di grandi terremoti

Big one: probabilmente sarà uno sciame di grandi terremotiIl Big One, il grande terremoto che tutto il mondo americano attende, e teme, nella Baia di San Francisco lungo la faglia di San Andreas e i sistemi ad essa correlati, potrebbe non arrivare da solo. Nuovi studi della Seismological Society of America hanno messo infatti in evidenza la possibilità che a verificarsi non sia un unico grande evento, ma bensì uno sciame di grandi terremoti.

La Baia di San Francisco, compresa tra le placche tettoniche nordamericana e pacifica, è attraversata da uno dei sistemi di faglie più grandi del mondo, tra cui la famosa faglia di San Andreas e le meno conosciute faglie di San Gregorio, Calaveras, Hayward – Rodgers Creek, Greenville e Concord-Green Valley.

I continui movimenti trascorrenti delle placche tettoniche provocano all’interno della crosta terrestre un progressivo accumulo di stress tettonico che, all’atto pratico, si traduce in un accumulo di energia elastica. Questa energia può essere accumulata dalle rocce presenti entro una certa soglia, determinata dalle caratteristiche meccaniche del mezzo, oltre alla quale avviene la rottura (creazione di nuove faglie) e il conseguente rilascio dell’energia presente sotto forma di onde sismiche: il terremoto.

Benchè sia possibile in linea teorica sapere il limite di rottura di un determinato tipo di roccia attraverso prove di laboratorio, diversa e impossibile a causa delle numerose variabili in gioco, la quantificazione dell’energia che invece, dai movimenti tettonici, viene rilasciata nel mezzo, ove si accumula.

L’unica strada è quindi attualmente quella di approcciarsi a previsioni future sulle basi di quello che è successo in passato, analizzando ovvero sequenze e serie storiche dei terremoti avvenuti e studiando le faglie presenti sul terreno. Dai recenti studi effettuati dalla Seismological Society of America emerge che un cluster di terremoti con magnitudo variabile tra 6,6 e 7,8 ha colpito l’area di San Francisco tra il 1690 e il 1776, interessando la faglia di Hayward, la faglia di San Andreas lungo la costa nord e a San Juan, la faglia di Calaveras, Rodgers Creek e di San Gregorio.

Un altro grande evento seguì poi soltanto più di 100 anni dopo, nel 1906, dove San Francisco fece i conti con un terremoto di magnitudo variabile tra 7.7 e 8.3 sulla scala Richter. Le previsioni probabilistiche e le simulazioni dei ricercatori dimostrano che il ripetersi di un cluster sismico è possibile e, dato il continuo accumulo di energia attuale, anche molto probabile.

Molti si aspettano un altro singolo grande evento, come nel 1906, ma il rilascio potrebbe avvenire invece con uno sciame di magnitudo elevata protratto nel tempo, condizione che allo stato di urbanizzazione attuale, ben diverso da quello del 1690 comporterebbe ben più gravi danni e la possibilità è del tutto reale.