Nuove evidenze sull’origine della Luna
L’origine della Luna ha sempre affascinato il mondo scientifico e scatenato le più disparate teorie, più o meno supportate da evidenze scientifiche. Tra le ipotesi più accreditate l’origine “per impatto”, secondo la quale la Luna si sarebbe formata in seguito alla collosione fra un grande corpo astronomico planetoide, chiamato Theia, e la Terra, circa 4,5 miliardi di anni fa.
Supportata già da numerosi studi e ricerche, questa teoria sembra trovare ora un’ulteriore conferma grazie al lavoro di ricerca di un team di scienziati tedeschi. Attraverso l’analisi dei campioni lunari giunti sulla terra grazie alle missioni NASA Apollo 11,12 e 16 i ricercatori hanno analizzato i rapporti tra gli isotopi dell’ossigeno, O17 e O16 rilevando alcune significative variazioni tra le concentrazioni misurate sui campioni lunari e quelle invece presenti qui sulla Terra.
Tali differenze, secondo gli autori della ricerca, confermano che una grande collisione ha avuto luogo e mettono in luce una composizione geochimica di Theia simile a quella delle condriti-enstatiti (E-type chondrites), ovvero povera in ossido di ferro e ricca in silicato di magnesio e sulfuri, formatesi in ambiente estremamente riducente.
La Luna avrebbe quindi una composizione ibrida tra quella di Theia e quella della Terra, ma quanto proviene dall’una e quanto dall’altra? La risposta a questa domanda non è ancora del tutto chiara e soltanto tramite ulteriori studi ed approfondimenti si potranno affinare modelli e simulazioni di impatto necessarie per comprendere appieno i processi che hanno avuto luogo.
Image Credits: NASA
Devis Ferrarato
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