Il campo magnetico terrestre e come sta evolvendo
Il campo magnetico terrestre si è evoluto e continua ad evolvere nei tempi geologici per intensità e direzione, secondo un fenomeno conosciuto in letteratura come “migrazione del polo nord magnetico”. Attualmente esso è situato a nord del Canada, a circa 600 Km da Resolute Bay.
I movimenti, da tempo studiati dagli scienziati, dimostrano che lo spostamento del nord magnetico è effettivo e pressocchè continuo negli anni, con velocità variabili da 10 a 40 km all’anno, anche se, ultimamente sembra aver subito un’accelerazione. L’ipotesi più probabile è che ci si stia preparando, ovviamente parlando in termini di tempi geologici (migliaia di anni) ad un’inversione di polarità, fenomeno già accaduto più volte in passato e registrato nelle rocce di crosta oceanica ricche di minerali ferrosi.
Così come rivelato dall’orientazione dei minerali ferrosi all’interno delle rocce periodi a polarità magnetica diversa succedettero ad intervalli più o meno regolari di circa 300.ooo anni. L’ultimo episodio risale invece a circa 780.000 anni fa: ci stiamo quindi preparando ad una nuova inversione? nessuno lo può prevedere.
Complicati modelli matematici mettono infatti in crisi anche i più moderni e potenti computer di oggi e, se da un lato un’inversione è probabile, quello che è accaduto in passato ci insegna che l’accelerazione e il declino di intensità del campo attuale non significano che essa stessa sia imminente.
Ma cosa accadrebbe durante un’inversione magnetica? Le linee di campo diventerebbero sempre più complesse e i poli potrebbero comparire in posti insoliti, generando una configurazione anomala e totalmente differente dal classico modello bipolare che tutti conosciamo: ad esempio un polo sud potrebbe emergere in Africa e un Nord sopra l’Indonesia, influenzando la forma del campo magnetico che avvolge e protegge la terra: in punti diversi potremmo quindi ammirare splendide aurore boreali.
Devis Ferrarato
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