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Posted by on Dic 11, 2013 in Geologia |

Geologia: geonutrini rivelano informazioni sul mantello terrestre

mantello

Il mantello terrestre è ricco degli elementi radioattivi Uranio 238 e Torio 232: a confermarlo gli studi sui geonutrini effettuati al laboratorio del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sfatata quindi la teoria del “grande reattore nucleare” all’interno della Terra: il calore presente sarebbe invece derivante dall’energia generata dal decadimento radioattivo.

I così detti geonutrini, meglio definiti nella fisica nucleare come antineutrini, osservati al Gran Sasso grazie all’esperimento internazionale denominato “Borexino”, sono particelle subatomiche, prive di carica elettrica, che interagiscono raramente con la materia e che possono essere prodotte durante il decadimento radioattivo, nella fattispecie dei nuclei di Uranio e Torio presenti nel mantello terrestre.

Tali processi di decadimento sono in grado di liberare, grazie all’abbondanza di questi elementi, grandi quantità di energia, sotto forma di calore, sufficienti a “fondere” le rocce presenti e a innescare i moti convettivi che governano i meccanismi della tettonica delle placche.

L’individuazione dei geonutrini, avvenuta per la prima volta nel 2010, ha quindi confermato l’abbondanza di Uranio e Torio all’interno del mantello terrestre apportando preziose informazioni sui processi che lo caratterizzano: il decadimento radioattivo è la principale fonte dell’energia termica che si sviluppa all’interno del nostro pianeta e, inoltre, il  rapporto tra i contenuti di Uranio e Torio ha confermato le teorie sull’origine del Sistema Solare trovando riscontro nei risultati di alcuni studi sui meteoriti.