Giappone: geotermico per soppiantare il nucleare
Proseguono gli investimenti del Giappone nel geotermico come fonte di energia alternativa agli impianti nucleari. Il paese più sismico del mondo inaugurerà nel corso del prossimo mese il suo primo impianto geotermico, sull’isola di Kyushu.
Location ideale per i suoi numerosi punti caldi e per l’intensa attività vulcanica, al progetto portato avanti durante questi anni dalla Chuo Electric ne seguiranno altri 5 nei prossimi cinque anni, che daranno vita ad altrettanti impianti.
Dopo la tragedia di Fukushima sembra quindi scattata la corsa alle energie rinnovabili, forse un po’ per paura o forse solamente come sfida tecnologica: dimostrare al mondo che una fonte di energia alternativa e rinnovabile è in grado di sostenere gli alti fabbisogni energetici di un paese avanzato come il Giappone.
Raffiche di altri progetti geotermici dilagano in tutto il Sol Levante: da Mainstream a Toshiba ad altre importanti aziende, ognuno è pronto a realizzare stabilimenti produttivi ed efficienti nel minor tempo possibile.
Daltronde le stime degli esperti parlano chiaro: grazie al geotermico il paese dovrebbe essere in grado di generare circa 23 milioni di kW di energia, cifra che lo porrebbe al terzo posto della classifica mondiale, dietro Stati Uniti e Indonesia.
Non è una sorpresa quindi che il governo giapponese , sotto pressione da parte dell’opinione pubblica, stia ora investendo nella ricerca sulle fonti geotermiche e valutando le innumerevoli proposte dei potenziali progetti per poter, al più presto, mettere al bando gli impianti nucleari.
Devis Ferrarato
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