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Posted by on Mar 25, 2015 in Ambiente, Geologia, Global Warming |

Global warming: come la terra sta cambiando

Global Warming

E’ ormai noto che il pianeta sta vivendo da circa un secolo un periodo di riscaldamento, il così detto global warming, molte volte citato in modo più o meno consapevole sia da tv e giornali che dalle persone nelle quotidiane “chiacchiere da bar”.

Che da circa un secolo la temperatura media della Terra stia aumentando è un dato di fatto, con un tasso di incremento che è accelerato nelle ultime due decadi e che, secondo gli scienziati, continuerà su questa strada per tutto il XXI secolo.

Ma dobbiamo davvero preoccuparci? La risposta a questa domanda non è semplice e da sempre condiziona le più disparate previsioni più o meno scientifiche e più o meno catastrofiche sulle conseguenze da “global warming”.

Quello che è certo è che nel corso della sua storia la Terra ha vissuto numerosi periodi decisamente più caldi di questo, come ad esempio all’epoca dei dinosauri, e altrettanti periodi decisamente più freddi, meglio conosciuti come “ere glaciali”. Cambiamenti numerosi e talvolta ciclici, che hanno caratterizzato il nostro pianeta dalla sua nascita fino ai giorni nostri e che hanno già coinvolto in passato anche l’uomo.

Tuttavia in quello che stiamo vivendo e toccando con mano ai giorni nostri ci sono nuovi elementi entrati in gioco e che destano preoccupazione nel mondo della scienza:

  1. il tasso di riscaldamento è più veloce oggi rispetto al passato
  2. l’uomo è probabilmente la principale ragione di questa differenza

L’impatto delle attività antropiche sull’incremento in atmosfera dei gas serra è infatti proporzionalmente aumentato durante il corso degli ultimi secoli, a partire dalla rivoluzione industriale fino ai giorni nostri, raggiungendo un’intensità tale da essere paragonabile a quella degli elementi geologici da sempre presenti, come ad esempio i vulcani.

L’utilizzo incessante di combustibili fossili combinato con l’aumento della popolazione mondiale, che ha ormai raggiunto quota 7 miliardi, hanno incrementato l’anidride carbonica atmosferica di circa il 30%. Incremento che, date le caratteristiche del gas stesso in grado di intrappolare la radiazione infrarossa riflessa dalla Terra, ha influito pesantemente sull’aumento delle temperature.

Ma è veramente solo questo il problema? La riduzione di CO2 rallenterà il global warming?

Le variabili in gioco sono molte, l’uomo sta infatti influenzando il sistema terra in altri modi:  l’utilizzo del suolo per lo sviluppo di città, infrastrutture, agricoltura, allevamento e il rilascio di “aerosols” in atmosfera, benché apparentemente sconnessi dal clima influenzano infatti la formazione o la riduzione delle coperture nuvolose e conseguentemente la distribuzione delle precipitazioni.

Sicuramente una politica di riduzione delle emissioni di anidride carbonica non fa che giovare, ma per rispondere a queste domande dovremmo riflettere e porci un ulteriore domanda a priori: per quanto tempo ancora saremo in grado di convivere con la Terra e i suoi equilibri?

Credits: NASA Science